Dopo la seduta ReEM

 

Una paziente, dopo una seduta REEM, ha sentito il bisogno di scrivere una piccola cronaca di come la sua vita era cambiata.

Questo è il diario della sua “rinascita”:

13 dicembre -19 dicembre.

Dopo aver costruito un nuovo palazzo cosa fai? Dipingi le pareti e poi passi all’arredo.

Scegli alcuni dei mobili di casa vecchia, quelli più funzionali e congeniali, ma anche messi meglio, per poi gettare quelli vecchi e rotti e far spazio quindi al nuovo; un nuovo che ancora non hai e non sai se mai comprerai, ma che inizi certamente a sognare un giorno di avere.

Questo è stato il leitmotiv di questa settimana.

Ho iniziato ad arredare le mie stanze, quelle che spesso restavano chiuse per paura che il filtrare della luce potesse accecarmi. Ho buttato i vecchi pensieri, le vecchie rabbie, i vecchi dissapori e ho fatto spazio al nuovo, ma spontaneamente, come se avessi dimenticato il passato.

Ho vestito le pareti di colori tenui, di tinte rilassanti e ho fatto della serenità la mia bandiera, quella che voglio nella mia vita.

Ho organizzato il lavoro in maniera tale da riuscire a passare un’intera giornata con mia nonna e così ho fatto. Le ho creato una collana col suo ciondolo preferito, solo per la voglia di farle un regalo con le mie mani. Siamo state assieme tutta la domenica, abbiamo parlato, abbiamo riso e sembrava il tempo non fosse mai passato. Lei era felicissima, non le sembrava vero che sua nipote, quella che aveva cresciuto, che vedeva oramai così di rado, trascorresse con lei tutta una giornata. Abbiamo scoperto che il tempo ci era stato nemico e anche parte della parentela ahimé. Ma il bene vero e sincero ci ha permesso di riemergere. L’ho fatto spontaneamente come se avessi dimenticato il passato.

Mi sono sentita diversa, non sentivo più le sensazioni di una volta. Anche se parlava delle altre due nipoti, io non sentivo quei discorsi come minacce verso di me, come una preferenza di amore verso di loro rispetto a me. Lei ha 4 nipoti, è anche normale che parla delle altre. Ero serena, come raramente nella vita mi sono sentita.

Ho ripreso a parlare con mia zia, quella che senza che io potessi mai immaginarlo, all’aprire il mio regalo di Natale ha pianto, dicendo: Bella di zia, il prossimo anno fai 40 anni e mi hanno levato tutto, anche te! (riferendosi all’altra parte di famiglia che l’ha allontanata). L’ho fatto spontaneamente, come se avessi dimenticato il passato.

Ho incontrato poi per caso la vicina di casa, ci siamo parlate, ho compreso la sua sofferenza, ma non ho permesso ai soliti ‘retropensieri’ di atterrirmi. L’ho fatto spontaneamente, come se avessi dimenticato il passato.

Un po’ di cose ancora in sospeso ci sono, ma ci sono anche io.

Non so se tutto questo sia il miracolo di Natale di cui tanto si parla o semplicemente il normale scorrere delle cose, certo è che questa nuova me, mi piace un sacco. Mi sento in fase di trasformazione, come se sentissi una spinta che mi dice o vecchio o nuovo e quel nuovo che voglio scegliere, mi fa molto meno paura.

Ho voglia di fare. Ho voglia di vederlo questo nuovo che forse nemmeno conosco fino in fondo, ma che mi incuriosisce tanto.

F.